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Buongiorno amici e amiche di Maia, in questo lunedì 25 novembre vogliamo parlare in maniera semplice e chiara di un argomento, ahimè, sempre attuale: è la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne e come ostetriche, ma soprattutto come Donne, vogliamo fare la nostra piccola parte per dire stop alla violenza, per rompere questo silenzio e parlarne. Si tratta di un tasto dolente, delicato, e siamo quindi qui per starvi vicine, per difendervi, per fornirvi le informazioni sulla realtà delle cose e qualora ne aveste bisogno un aiuto. Vediamo insieme i diversi aspetti di queste tremende manifestazioni di odio e discriminazione e i dati sulla loro incidenza.

I Dati

Secondo il rapporto OMS “Valutazione globale e regionale della violenza contro le donne: diffusione e conseguenze sulla salute degli abusi sessuali da parte di un partner intimo o da sconosciuti” (prima analisi sistematica su questi dati) l’abuso sessuale è un problema sanitario di proporzioni enormi, tanto da colpire ben una donna su tre nel mondo (35%). Questo numero fa accapponare la pelle e ad accompagnarlo è un altro dato rilevato dallo studio: più del 30% delle donne subisce una forma di abuso da parte del proprio partner. L’uomo in cui una donna ripone fiducia, amore, quello con cui desidera costruire una famiglia si rivela in un terzo dei casi violento, trasformandosi da principe azzurro a mostro.

Secondo i dati ISTAT, il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale:

  • 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica;
  • 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale;
  • 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).

Per quanto riguarda la relazione, i dati italiani (ISTAT) riportano che il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila) ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner, mentre Il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale da parte di uomini non partner: il 13,2% da estranei e il 13% da persone conosciute.

Questi dati, se ci pensiamo, rappresentano esattamente la realtà di ogni giorno, dove accendendo il telegiornale assistiamo ad un bollettino di cronaca ricolmo di atti violenti, stupri e femminicidi. Stiamo vivendo in una società violenta, dove dietro le belle parole, l’emancipazione, la forzata condivisione di un sentimento di uguaglianza e accoglienza, si nascondono ancora atti di una violenza brutale, discriminazione, odio: dobbiamo fermare tutto questo. Parlarne è il primo modo per sgretolare questo macigno, che se taciuto non potrà che crescere ed essere giustificato.

L'Obiettivo

Obiettivo che deve essere comune alle strutture, alle istituzioni, ai professionisti, agli uomini e alle donne di tutto il mondo è quello di collaborare per eliminare ogni forma di tolleranza verso la violenza femminile e di promuovere e favorire in ogni modo il sostegno offerto alle vittime di questa tragica esperienza. È proprio per questo motivo che l’OMS ha elaborato delle linee guida al fine di aiutare i paesi a migliorare l’approccio del proprio sistema sanitario nell’affrontare casi di abusi. La violenza non è qualcosa che deve essere taciuto, bensì deve essere prontamente riconosciuta e denunciata: con delle linee guida a cui affidarsi, si auspica che in tutto il mondo questo sia possibile, semplice e accessibile per ogni donna.

Inoltre, anche l’assistenza fornita dai professionisti può e deve essere migliorata: le direttive si auspicano altresì di fronteggiare l’inesperienza dei clinici nell’assistenza delle vittime, sottolineando l’importanza di insegnare al personale medico come riconoscere le donne che sono a rischio di subire violenze dal proprio partner e fornire loro un’assistenza adeguata.

L'Impatto della Violenza

La violenza non sfocia solo in esiti fisici e visibili, come fratture, contusioni, ematomi, gravidanze problematiche, bensì la maggior parte delle volte i traumi più profondi sono invisibili all’occhio nudo ed impattano sulla salute fisica e mentale di queste donne. Le donne subiscono da parte del partner anche violenza psicologica ed economica, cioè comportamenti di umiliazione, svalorizzazione, controllo ed intimidazione, nonché di privazione o limitazione nell’accesso alle proprie disponibilità economiche o della famiglia. I disturbi mentali e l’esclusione da una vita di rapporti sociali sana, portano le donne a conseguenze fisico-psicologiche drammatiche.

Di seguito riportiamo i dati OMS sulle principali problematiche che vanno ad abbattersi sullo stato di salute delle donne vittime di violenza da parte del partner:

  • morte e lesioni: il 38% di femminicidi nel mondo è causato dal partner intimo, mentre il 42% delle donne che hanno subito abusi fisici da parte del proprio compagno ha anche sofferto di lesioni;
  • depressione: le donne sottoposte ad abusi da parte del proprio compagno hanno quasi il doppio delle probabilità di soffrire di depressione, in confronto a donne che non hanno subito violenze;
  • abuso di alcol: il rischio di sviluppare problemi con l’alcol è raddoppiato;
  • malattie sessualmente trasmissibili: le donne vittime di abusi da parte sia del proprio partner, che di sconosciuti, hanno l’1,5% di probabilità in più di contrarre infezioni. In alcune regioni (come l’Africa subsahariana) hanno l’1,5% di probabilità in più di contrarre l’HIV;
  • gravidanze indesiderate e aborti: le donne che subiscono abusi fisici, sia dal partner che da sconosciuti, hanno quasi il doppio delle probabilità di avere un aborto rispetto alle donne non vittime di violenza;
  • bambini nati sottopeso (SGA): la probabilità di basso peso alla nascità è aumentata del 16%.

La Denuncia

Riconoscere e denunciare una violenza, come detto in precedenza, è un passo fondamentale che come professionisti dobbiamo prontamente compiere. Allo stesso modo, dobbiamo creare per le donne vittime di abusi un ambiente sociale protetto, sicuro, dove esse possano sentirsi libere di denunciare, di parlare, di raccontare senza la paura di essere giudicate o di subire per questo conseguenze drammatiche, perché ancora oggi è comune alle vittime il timore di parlare per via di questi motivi. Ad oggi, nonostante questo tipo di ostacoli purtroppo sussista, si rileva che il 7,2% delle donne nel mondo ha denunciato gli abusi sessuali subiti da parte di sconosciuti, e la speranza è che lavorando per questa causa, il numero di denunce riesca ad aumentare, portando alla luce questi terribili misfatti. Il rapporto OMS si appella perciò a tutti i Paesi al fine di affrontare i fattori sociali e culturali associati alla violenza femminile per prevenire qualsiasi forma di abuso.

A Chi Rivolgersi

Nella realtà italiana, il Sistema Sanitario Nazionale mette a disposizione di tutte le donne una rete di servizi di sostegno territoriale, ospedaliero e ambulatoriale, nonché socio-sanitario e socio-assistenziale, al fine di intervenire in maniera completa, integrata e olistica nel sostegno delle donne.

Le vie più semplici per trovare uno di questi porti sicuri, è rivolgersi direttamente a loro e ai centri di sostegno dedicati:

  • i consultori, in tutta Italia, sono uno dei centri gratuiti, disponibili e di semplice accessibilità a cui potete rivolgervi per trovare aiuto e sostegno;
  • potete telefonare a numeri dedicati, come il Telefono Rosa Antiviolenza e Antistalking al 1522;
  • esistono dei centri antiviolenza dedicati che potete trovare sulla mappa presente sul sito del Dipartimento delle Pari Opportunità.

Infine, rivolgetevi a noi, ai vostri curanti, a chi vi segue, si prende cura di voi; rivolgetevi ad amici fidati, parenti, familiari; rivolgetevi anche a sconosciuti, se venite isolate dalle vostre reti sociali. Fate di tutto per diffondere il vostro grido di aiuto, perché la libertà e il rispetto sono un diritto di tutti, voi comprese. La violenza non è mai giustificabile.

Ci auguriamo di distruggere questo mostro insieme, con tutte le nostre forze.

 

A presto, Maia

 

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