Maia, la più bella e la più timida tra le Pleiadi, ebbe l’onore di allevare Arcade, figlio di Zeus e di Callisto, salvando il piccolo dall’ira di Era. Anche nella mitologia romana, Maia ha sempre incarnato il concetto di crescita. Forse per questo motivo in greco la parola ostetrica si traduce con “maia”: infatti l’Ostetrica, come la Pleiade greca “leva”, ovvero raccoglie e assiste la nascita di una nuova mamma e del suo bambino e accompagna la loro crescita fisica ed emotiva. La timidezza di Maia si riflette in una capacità empatica non invadente, nell’atteggiamento non giudicante e nella dolcezza e gentilezza dei gesti ostetrici. Noi come ostetriche ci ispiriamo a questa figura per arricchire e onorare la bellezza della nostra professione.
Francesca Andreotti
Dopo avere effettuato periodi di tirocinio in diversi reparti, sale parto, sale operatorie e consultori familiari ho maturato un grande amore per la mia professione arrivando così ad apprezzare e comprendere il vero valore della vita.
Eleonora Felisatti
Durante gli anni dell'università, è esponenzialmente cresciuto in me l’amore per la nascita: la nascita di un bambino, di una mamma e di un papà, di una famiglia, di sguardi pronti ad incominciare un nuovo incredibile cammino insieme.