Cari aspiranti Ostetrici e Ostetriche, Maia è qui per fornirvi una guida che in parole povere vi spieghi come si diventa Ostetrica/o: esiste la laurea in ostetrcia? Cos’è, come funziona? E il tirocinio? E gli esami? Continuate la lettura e scoprirete il corso di laurea descritto da chi, come noi, l’ha vissuto appieno.
Il Corso di Laurea
Partiamo dal presupposto che la laurea in ostetricia è una laurea triennale a numero chiuso: questo significa che per accedervi bisogna superare un test di ingresso, condiviso con altre professioni sanitarie, che tendenzialmente si svolge nei mesi di settembre/ottobre, quindi conviene restare aggiornati durante le vacanze estive. Non è un percorso di studi semplice in quanto, come affermato in precedenza, è molto concentrato: gli argomenti da apprendere, tra pratici e teorici, sono tanti e i tre anni a volte risultano non sufficienti.
La frequenza ai lezioni e corsi è obbligatoria, e sebbene le ore di assenza possibili siano limitate, le lezioni vengono concentrate in piccoli periodi dell’anno per dare spazio ai tirocini; infatti al termine del periodi di lezione, inizia il periodo degli esami che solitamente coincide con quello dei tirocini, almeno in buona parte. Ma questo non è un aspetto necessariamente negativo, anzi iniziando a “mettere le mani in pasta” fin dal primo anno, si ha la possibilità di mettere alla prova i nostri desideri, aspettative e capacità, riuscendo già a dare un piccolo sguardo a quella che sarà l’attività lavorativa post laurea. Sicuramente questa full immersion nella professione può aiutare i più scettici o indecisi a capire se la strada che si è intrapresa sia la più adatta e felice rispetto i propri desideri.
Ovvio è che al primo anno, dopo pochi mesi di lezione, le porte della sala parto non si apriranno davanti a noi con tanto di squilli di trombe, ma sarà possibile svolgere attività di reparto e ambulatoriali per apprendere le basi dell’assistenza. La sala parto occuperà invece gran parte del tirocinio del secondo e terzo anno anno, insieme ad un maggior studio dell’anatomia femminile e della teoria alla base della gravidanza, travaglio-parto e puerperio. Questo tutela in primis le donne, i bambini e le famiglie che si incontreranno al momento della nascita, ma tutela anche lo studente, per evitare di sentirsi ancor di più un pesce fuor d’acqua.
Gli Esami
Al termine di ogni anno si svolge un esame teorico e pratico di tirocinio, dove si tirano un po’ le somme di tutto ciò che è stato appreso durante l’anno e vengono prese in considerazione le valutazioni ottenute dopo ogni periodo di tirocinio. Infatti non disperate, in ogni reparto o sede verrete affiancati da un tutor che vi accompagnerà e formerà in questo percorso. Il tutor anche colui o colei che si assumerà le responsabilità degli eventuali piccoli pasticci che potreste combinare, la persona di riferimento a cui fare domande (perché si, non vergognatevi mai di fare domande quando non capite qualcosa!), ma purtroppo anche chi ha il compito ingrato di elaborare una valutazione al termine di ogni tirocinio, che questo sia durato 5 giorni o 5 mesi.
Per quanto riguarda invece gli esami teorici durante l’anno, il corso di laurea in Ostetricia si discosta un po’ dagli altri corsi di laurea: infatti, troverete degli esami propedeutici, ovvero il cui superamento è necessario per procedere con altri esami… un po’ come un checkpoint nei videogame. Questo vi permetterà di non rimanere troppo indietro con gli studi e di percorrere una strada parallela tra teoria sui libri e pratica in tirocinio, anche se questo potrebbe ridurre un po’ l’autonomia nella gestione dello studio che tanti auspicano di avere una volti arrivati all’università.
Non vi nascondo che i sacrifici sono tanti, forse troppi rispetto a quelli che si possono pensare di affrontare nel periodo dell’università, ma allo stesso tempo anche le emozioni e le gioie che vivrete saranno immense e in grado di farvi dimenticare le alzatacce nei turni di giorno e le palpebre calanti nei turni di notte. Inoltre questo percorso di studi è in grado di farvi maturare molto, caratterialmente, psicologicamente e emotivamente, ma in un contesto che si può definire “protetto”, perché ci sarà sempre un tutor o un professore in grado di tendervi la mano e darvi una seconda possibilità, cosa che nel mondo lavorativo viene negata troppo spesso.
Il consiglio di Maia è quindi di lasciarvi travolgere dalla bellezza di questo percorso, forti del fatto che, se risulterà essre il percorso adatto a voi, sarà in grado di regalarvi emozioni e soddisfazioni che potrete trovare soprattutto nelle piccole ma grandi cose, come lo sguardo di una mamma che dopo le fatiche del parto, sue ma anche vostre, vi ringrazia e sembra dirvi “ce l’abbiamo fatta, insieme”!
E alla fine di tutte le fatiche anche voi potrete dire “ce l’ho fatta” e sentirvi le persone più felici al mondo.
A presto, Maia