Con l’arrivo della stagione estiva, tutti abbiamo un pensiero fisso: le ferie! Non vediamo l’ora di poter staccare un po’ la spina e allontanarci dalla frenesia quotidiana, per poterci rilassare nel luogo di villeggiatura da noi scelto…
Ma quando si aspetta un bambino, questo momento di relax viene spesso circondato da alcune preoccupazioni… “Ma potrò andare a Palma in aereo? Ma un viaggio in macchina fino in Calabria è sicuro? E se partorisco lontano da casa?”
Oggi proveremo a dare a queste e altre domande delle risposte. Una piccola premessa però è sempre necessaria: le nostre sono informazioni tratte da articoli e linee guida Ministeriali, quindi sicure e scientificamente validate; tuttavia ciò non esula dal contattare chi si occupa della vostra salute (e quindi conosce la vostra situazione) per chiedere maggiori delucidazioni e conferme.
Aereo
I viaggi in aereo non sono di per sé associati a rischi per la gravidanza. Quindi via libera ai viaggi in aereo? Sì, ma a tre condizioni:
- Per viaggiare in tranquillità la gravidanza deve essere a basso rischio. Tuttavia, molti casi in cui la gravidanza devia dalla fisiologia non rappresentano un divieto, quindi è importante discutere la propria situazione con il curante. Vi sono però alcune condizioni che possono rappresentare una vera controindicazione ai viaggi aerei: anemia grave (emoglobina inferiore a 7,5 g/dL); recente emorragia; gravi malattie respiratorie, otite media, sinusite; fratture instabili; crisi emolitiche in presenza di anemia falciforme; recente chirurgia gastrointestinale.
- Molte compagnie aeree richiedono dopo le 28 settimane gestazionali un certificato, compilato e firmato dal ginecologo o dall’ostetrica, che attesti l’idoneità di volo; inoltre ogni compagnia, sempre in caso di gravidanza a basso rischio, non consente di viaggiare oltre la fine della 36esima settimana in caso di gravidanza singola e non oltre la 32esima settimana in caso di gravidanza gemellare, trigemellare… (le settimane possono variare in base alle compagnie, quindi prima di prenotare un volo consultare le politiche della compagnia aerea);
- La cintura di sicurezza deve passare sotto all’addome gravido, possibilmente stesa sulle cosce e senza comprimere
Perché quindi queste condizioni? Il limite degli spostamenti in aereo è l’immobilità e ai rischi che ne derivano, primo fra tutti il rischio di tromboembolia venosa (associato tuttavia a viaggi superiori alle 4 ore). Questo rischio però non sembra essere aumentato in gravidanza, motivo per il quale risulta comunque sicuro viaggiare in aereo. In ogni caso, si possono adottare delle misure preventive per affrontare al meglio il viaggio e ridurre il rischio di tromboembolia, tra cui:
- utilizzare calze elastiche compressive;
- muoversi, camminare e fare esercizi di stretching per i polpacci (per tale motivo è bene preferire un posto a sedere situato vicino alla corsia);
- sostenersi agli schienali durante gli spostamenti (eventuali turbolenze potrebbero far perdere l’equilibrio);
- bere molto per evitare la disidratazione;
- portare con sé snack e fare spuntini frequenti (che possono aiutare a contrastare l’eventuale sensazione di nausea);
- indossare scarpe e abiti comodi, non aderenti, meglio se di cotone;
- portare il proprio cuscino, per poter assumere posizioni comode;
- per qualsiasi evenienza, assicurarsi di avere con sé una copia dei documenti della gravidanza.
Auto
I viaggi in auto sono sicuri se affrontati con la cintura di sicurezza. La legge italiana prevede l’esenzione per «donne in stato di gravidanza, sulla base di certificazione rilasciata dal ginecologo curante che comprovi condizioni di rischio particolari conseguenti all’uso delle cinture di sicurezza». Tuttavia, al momento non ci sono evidenze di rischi per la donna e per il feto, anzi, numerosi studi hanno dimostrato la superiorità dei benefici derivanti dall’utilizzo della cintura, posizionata nel modo corretto. La cintura infatti deve essere a tre punti e va così utilizzata:
- la fascia orizzontale deve passare sotto l’addome gravido, possibilmente stesa sulle cosce
- la fascia diagonale deve passare sopra l’addome, tra le mammelle
La cintura di sicurezza va utilizzata anche nei sedili posteriori, ed è sconsigliato disattivare gli airbag, poiché ogni potenziale rischio per mamma e bambino è inferiore rispetto ai vantaggi di sicurezza dell’airbag.
Ma quindi si può andare in Calabria in macchina? Anche in macchina, il problema di viaggi lunghi è l’immobilità, quindi si possono effettuare spostamenti lunghi ma con le seguenti accortezze:
- effettuare soste frequenti per svuotare la vescia e sgranchirsi le gambe;
- cambiare spesso posizione per riattivare la circolazione;
- indossare scarpe e abiti comodi, non aderenti, meglio se di cotone;
- bere molto;
- portare con sé un cuscino per assumere posizioni comode;
- per qualsiasi evenienza, assicurarsi di avere con sé una copia dei documenti della gravidanza.
Altri Mezzi di Trasporto
Nave
Non esistono studi riguardanti i viaggi via mare, ma è bene tenere a mente che la sensazione di nausea potrebbe essere aumentata a causa dei movimenti oscillatori della nave.
Bicicletta
Sicuramente non vi stiamo suggerendo di affrontare un viaggio in bici. Tuttavia, se passerete la vacanza in zone di campagna, in città o anche al mare e avete intenzione di utilizzarla per brevi tratti, senza fare particolari sforzi, vogliamo rassicurarvi sul fatto che gli spostamenti in bicicletta non sono controindicati. I rischi derivano dall’utilizzo della bicicletta in città, in mezzo al traffico, soprattutto considerando la lieve riduzione dell’equilibrio tipica del terzo trimestre. E avete presente quel caschetto imbarazzante che fa tanto bimbetta dell’asilo? Bene sarebbe opportuno indossarlo, non solo in gravidanza, ma sempre.
Viaggiare all'Estero... e Non Solo!
Prima di partire per un viaggio all’estero, è opportuno informarsi circa la qualità dell’assistenza sanitaria nel paese visitato e circa gli effetti che alcune malattie potrebbero avere sul feto. È consigliato anche non recarsi nei paesi dove il rischio di malaria è elevato (Sud-Est asiatico e Africa intertropicale) e in generale evitare i paesi con condizioni igieniche di scarsi livelli. Per viaggiare in alcuni paesi potrebbero essere necessarie vaccinazioni specifiche, per tale motivo è bene consultare e seguire le indicazioni dei Centri di Medicina dei Viaggi, e valutare anche con il proprio ginecologo o ostetrica se tali vaccinazioni sono sicure in gravidanza.
Crediamo, comunque, sia buona cosa avere sempre idea degli ospedali di riferimento del luogo in cui si andrà in vacanza, anche se in Italia. È importante soprattutto capire se gli ospedali presenti sono in grado di gestire un eventuale emergenza/urgenza, e in alternativa trovare l’ospedale più vicino in grado di farlo. Per questo motivo ribadiamo l’importanza di avere sempre con sé tutta la documentazione della gravidanza, e se si viaggia a termine (o comunque vicino al termine) può essere utile avere con sé la “valigia del parto”.
Per oggi è tutto, vi auguriamo delle vacanze serene nella speranza di avervi dato qualche consapevolezza in più.
A presto, Maia
Credits:
- Griffiths, M., Usherwood, M.M., Reginald, P.W. Antenatal teaching of the use of seat belts in pregnancy. BMJ 1992; 304:614
- Istituto Superiore di Sanità, Linee Guida Gravidanza fisiologica, aggiornamento 2011
- Legge 284, 4 agosto 1989, art. 1, punto f
- Royal College of Obstetricians and Gynaecologists (2008). Advice on preventing deep vein thrombosis for pregnant women travelling by air. Scientific Advisory Committee Opinion Paper 1. RCOG Press, London.