Ben tornati in questa rubrica! Come abbiamo visto per i falsi miti in gravidanza, quando si parla di maternità sono tantissime le leggende, le tradizioni e le convinzioni popolari che vengono diffuse di generazione in generazione, senza però avere delle basi scientifiche. Se poi si tratta del post partum, un periodo di adattamento molto delicato, vale un po’ la legge non scritta del “purché funzioni, tutto va bene”!
Sappiamo infatti che l’arrivo di un bambino, per quanto momento meraviglioso, porta con sé tante difficoltà e sfide quotidiane, che una mamma, stanca e spesso non adeguatamente supportata, ogni tanto vorrebbe riuscire a superare senza troppa fatica. Ed è qui che entra il gioco tutto il bagaglio di tradizioni, dicerie e consigli del tipo “si è sempre fatto così”. Ma non sempre quello che “tutti fanno” è corretto ma soprattutto utile e non dannoso.
Allattamento
Tic tac, tic tac… è ora!
Ci sono due principali preoccupazioni che arrovellano gli amici e i parenti di una neomamma: che il bambino non mangi a sufficienza e che la madre si stanchi troppo. E ciò porta a sentire di tutto e di più: “Sveglia la creatura, che poi non mangia e non cresce!”; o ancora: “Ma non vedi come sei stanca, sei sempre lì con sta tetta!”. E, preoccupati per voi, vi consigliano di allattare a orari così il bambino si regolarizza, assumendo le giuste quantità (stabilite da chi poi?) di latte e vi dà un po’ di tregua.
Ricordiamo che l’OMS (e anche noi) supporta l’allattamento A RICHIESTA. Richiesta di chi? Del bambino! Infatti, sarà lui che ciucciando stimolerà il seno a produrre la quantità di latte adatta al suo fabbisogno, e per fare ciò ci saranno alcuni periodi (soprattutto appena nato e durante le fasi di maggior crescita) in cui dovrà star attaccato al seno più frequentemente. Non temete, il vostro bambino, seppur così piccolo, sa quel che fa!
Il latte materno non è abbastanza
È convinzione comune, perfino di alcuni pediatri, che il latte materno sia un alimento dalle dubbie proprietà nutritive ma soprattutto sempre in difetto per quanto riguarda le quantità. E i dubbi di una mamma che ha intrapreso il percorso dell’allattamento al seno vengono confermati quando, usando il tiralatte per i più svariati motivi, le viene detto: “Eh ma guarda quanto poco hai tirato, il tuo latte non sarà mai abbastanza!”. Ecco, vogliamo rassicurarvi che non c’è niente di più sbagliato: il latte materno è abbastanza, soprattutto se avete intrapreso un allattamento esclusivo a richiesta. Come sopra, è il bambino che ciucciando stimola il seno a produrre le quantità di latte necessarie alla sua crescita. Quindi più ciuccia, più stimolerà. E come mai quando il latte viene tirato o spremuto, sembra sempre poco? Perché la stimolazione di un bambino è diversa da quella di una macchina. Infine, ricordiamo sempre che la tetta non è solo alimento, ma è amore, conforto, contatto, calore… Come fa a non essere abbastanza?
Lo Mangio o Non lo Mangio?
Questo è il dilemma.
La Birra
Sfatiamo questo grande mito! La birra non aumenta la produzione di latte, ma anzi essendo una bevanda alcolica passa nel latte e, se introdotta poco prima della poppata, può essere assunta dal bambino. Quindi che cosa aumenta la produzione di latte? Solo ed esclusivamente la frequenza delle poppate!
Il Sapore del Latte
“Mamma non mangiare gli asparagi, che il latte cambia sapore”, “Non mangiare i legumi, che il bimbo si riempie di aria”. In realtà il bambino è già abituato alla vostra alimentazione e ai suoi sapori, grazie al liquido amniotico in cui è stato immerso per 9 mesi. Quindi durante l’allattamento non è necessario precludersi nulla, tutto sempre con moderazione e accompagnato da un’adeguata idratazione.
Ricordiamo solo che alcol, fumo di sigaretta e droghe passano nel latte e possono danneggiare il vostro bambino. Ma se vi suggeriamo caldamente di eliminare sigarette e sostanze stupefacenti, non siamo però nessuno per negarvi un bicchiere di vino se lo desiderate: vi ricordiamo però di assumere solo piccole quantità di alcol lontano dalle poppate e, per una maggiore sicurezza, potete anche spremere il latte “contaminato” e gettarlo via.
Attività Fisica
Addominali: Back to the 6Pack
Dopo il parto, che sia vaginale o cesareo, il corpo non ritorna al suo stato pregravidico come per magia, ma, come per ogni cosa, bisogna aiutarlo in questo processo. Per quanto riguarda entrambe le modalità di parto, consigliamo di astenersi da un’attività fisica intensa immediata, ma lasciare spazio (quando ci si sente pronte) ad esercizi per il pavimento pelvico e qualche camminata. Per riprendere un’attività fisica regolare e di svariata intensità, suggeriamo di attendere le 6 settimane, e soprattutto in caso di parto cesareo attendere la conferma del proprio ginecologo o ostetrica. Quindi gli addominali si possono fare? Sì, ma meglio dopo le 6 settimane dal parto, quando l’utero dovrebbe essere del tutto involuto e gli organi ritornati nella loro posizione.
E il Latte?
“Occhio ad andare in palestra, che poi perdi il latte!”. Chi vi dice una cosa del genere o è male informato o invidioso! Lo sport non riduce la produzione di latte. Ciò che può farlo è invece lo stress, che viene alleviato con dell’attività, un ottimo modo per ritagliarvi del tempo per voi, prendervi cura di voi stesse e rilasciare endorfine nel corpo.
Mens Sana Oltre che Corpore Sano
Se tutte le donne del mondo hanno avuto bambini e ce l’hanno fatta senza problemi, non vuol dire che anche per voi debba essere lo stesso. Richiedete sempre un supporto adeguato, ma soprattutto non sottovalutate il vostro stato mentale e emotivo. Se non vi riconoscete più, non sono solo gli ormoni. È vero che una madre fisiologicamente subisce un processo di “regressione” per poter rispondere in modo adeguato ai bisogni del proprio bambino, ma è anche vero che una mamma che non sta bene non riuscirà a rispondere a questi bisogni in maniera ottimale. Non vergognatevi di chiedere aiuto, per qualsiasi cosa. E se sospettate che il vostro comportamento sia fin troppo diverso, rivolgetevi senza paura ad un professionista che sarà in grado di aiutarvi.
Per il Resto...
Future Gravidanze
Se vi hanno detto che allattando non si rimane incinta, allora queste gravidanze potrebbero non essere tanto future. L’allattamento può fungere da contraccettivo solo in determinate e ferree condizioni (per cui vi rimandiamo all’articolo sui metodi naturali). Ma allora perché si dice ciò? Perché la prolattina in alte concentrazioni interferisce con l’attività degli ormoni ovarici, andando a sopprimere l’ovulazione. Ma come vi dicevamo, ciò accade solo in condizioni specifiche. E se non vedete la comparsa della prima mestruazione dopo il parto (capoparto), diffidate: si può aver ovulato (e quindi essere rimaste incinta), senza mestruare. Quindi, se non rientrate nei criteri del LAM (Lactation Amenorrhea Method), utilizzate sempre un altro metodo contraccettivo.
Farmaci
I farmaci passano nel latte materno, ma questo non vuol dire che siano tutti nocivi. Citando Guadagnare Salute: “l’uso dei farmaci rappresenta una controindicazione all’allattamento al seno solo quando esistano prove documentate in merito”. Vi sono infatti alcune categorie di farmaci che vanno assolutamente evitati in allattamento per gli eccessivi effetti collaterali nel lattante, come i farmaci antitumorali e le sostanze radioattive, o altri in cui l’allattamento si può proseguire, ma con delle modifiche o precauzioni, come alcuni (NON TUTTI) farmaci psicotropi, antibiotici, anticonvulsivanti, diuretici.
Per quanto riguarda gli estrogeni, è stata documentata una riduzione della quantità di latte prodotto, per cui si consigliano sempre contracettivi che ne sono privi. In qualsiasi caso vi suggeriamo di non precludervi un farmaco e trascurare la vostra salute, ma piuttosto documentatevi chiedendo ad un professionista esperto o rivolgendovi a centri antiveleni certificati (es UOSD Centro Antiveleni e Tossicologia di Bergamo, disponibile 24/24 h al numero 800 883 300).
Ma le Colichette?
Non facciamo di una mosca un elefante! Le coliche sono un sintomo di specifiche patologie (es. la colite, infiammazione del colon) che solo alcuni neonati hanno. Quindi non tutti i bimbi soffrono di coliche! Anche perché pensateci, un disturbo del genere comparirebbe sempre alla stessa ora, magari la sera? Innegabilmente il bambino esprime un disagio quando piange in un modo che sembra inconsolabile, ma non è quasi mai dovuto ad un dolore intestinale riconducibile al passaggio dell’aria. E perché allora mentre piange spesso agita le gambe, la pancia diventa dura, e poco dopo fa aria? Perché il pianto per un neonato non è solo un suono, ma è espresso anche attraverso il corpo. Così facendo entra in un circolo vizioso in cui il pianto, che si scatena per diversi motivi (tra cui l’eccessiva stanchezza serale o l’eccesso di stimoli), gli fa ingurgitare un’abbondante quantità di aria che lo porta a doverla eliminare in qualche modo, con un movimento delle gambe e uno sforzo corporeo. Quindi a meno che non ci siano delle motivazioni concomitanti che vi possano far pensare ad una patologia vera e propria, cercate di eliminare la causa primaria del pianto, che ricordiamo essere l’unico strumento che un neonato ha per comunicare qualsiasi cosa. Se vi interessa, in un altro articolo vedremo insieme come fare.
I Vizietti!
La tetta a richiesta, la risposta tempestiva al pianto, il dormire insieme… tutto crea vizio no? In realtà il vizio è una cosa che si sviluppa quando il bambino è più grande, non di certo nel primo anno o addirittura nei primi mesi di vita! Inoltre, i bambini hanno bisogno del contatto e di un accudimento sempre pronto e presente, anche se culturalmente per noi questo è difficile da accettare. Anzi, come dice un articolo di UPPA, il distacco e l’indipendenza nascono dal contatto, dalla sicurezza di essere accolti e ascoltati nel momento del bisogno, e dalla fiducia in chi si prende cura di noi, non il contrario. Quindi non temete di viziare i vostri bambini, ma create per loro delle basi di attaccamento solide, su cui poter fare affidamento per tutta la vita per poi camminare sicuri anche da soli!
Come sempre, i miti da sfatare sarebbero tanti, noi ci limitiamo a diffondere delle informazioni che siano per voi fonte di sicurezza nel difficile mondo della maternità e più in generale della genitorialità. Come sempre speriamo di esservi state d’aiuto!
A presto, Maia
Credits:
- https://www.uppa.it/nascere/neonato/coliche-neonato/
- https://www.uppa.it/educazione/vizi-o-pregiudizi/
- Bettinelli, M.B., Giusti, A. Allattamento al seno: tra arte, scienza e natura. Guadagnare salute dossier. Zadig editore.