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Ben tornati e ben tornate su questi schermi! Oggi, come avrete potuto intuire dal titolo, tratteremo un argomento che può risultare difficile da affrontare, ma che ha lo scopo di rendervi tutti più consapevoli a suo riguardo: l’aborto. Se lo state vivendo o lo avete vissuto, forse questo articolo non servirà a confortarvi nell’animo, ma magari vi può aiutare nell’affrontare questo avvenimento con più coscienza e, speriamo davvero, un pochino di tranquillità in più.

Cause

Iniziamo subito dicendo che questo fenomeno, per quanto difficile e nella maggior parte dei casi mai apprezzato, avviene circa nel 15-20% delle gravidanze, per lo più nel primo trimestre. Vi sono alcuni fattori predisponenti, ovvero fattori che possono o meno favorire l’insorgenza di un aborto ma che non ne sono causa diretta, ed essi sono:

  • Età materna > 35 anni
  • Aver avuto più gravidanze
  • Concepimento solo dopo 3 mesi dal precedente parto
  • Alcol e fumo
  • Esposizione a radiazioni ionizzanti (come raggi X e Gamma)

Invece tra i fattori causali riconosciamo:

  • Anomalie cromosomiche
  • Difetti genetici
  • Fattori endocrini: es ovaio policistico, diabete mellito scompensato, deficit del progesterone, disfunzioni tiroidee
  • Fattori infettivi: es infezioni renali ed epatiche, Toxoplasmosi, Rosolia, Herpes Simplex, Citomegalovirus, HIV etc.
  • Fattori autoimmuni
  • Difetti della coagulazione e patologie trombofiliche
  • Abuso di sostanze stupefacenti, alcol e farmaci
  • Fattori anatomici: es anomalie uterine, aderenze, miomi etc.

Infine, è bene ricordare che circa il 30-40% degli aborti avvengono senza una causa specifica.

Tipologie

Per capire ancora meglio la complessità di questo fenomeno bisogna fare altre differenziazioni, che riguardano le modalità con cui esso si manifesta. Sappiamo infatti che ogni donna fa esperienza di un aborto può vivere qualcosa di diverso, sicuramente sul piano emotivo, ma anche su quello fisico. Vi sono infatti diverse tipologie di aborto:

  • Minaccia d’aborto: è una condizione in cui si riscontrano perdite ematiche, difficilmente abbondanti, talvolta associate a contrazioni che tuttavia non comportano nessuna modifica del collo dell’utero o riduzione delle beta HCG, e nonostante le quali all’ecografia è presente il battito cardiaco fetale.
  • Inevitabile: è un aborto che presenta abbondanti perdite ematiche, attività contrattile, modificazione del collo dell’utero; inoltre, il quadro sintomatologico continua a peggiorare.
  • In atto: è una condizione in cui si ha già un’espulsione parziale o totale della camera ovulare e del sacco gestazionale.
  • Interno: in questo caso abbiamo un’assenza del battito cardiaco (o una vera e propria assenza dell’embrione) ma non si è ancora instaurato il meccanismo di espulsione; l’unica sintomatologia possibile è la comparsa di qualche piccola perdita di sangue e la graduale scomparsa dei fenomeni simpatici della gravidanza.
  • Incompleto: è ciò che avviene quando il meccanismo abortivo non “ripulisce” del tutto l’utero, motivo per il quale all’ecografia non sarà più individuabile il sacco gestazionale ma si potranno scorgere materiali che ad esempio avrebbero costituito la placenta.
  • Settico: è una condizione grave per cui dall’aborto scaturiscono sintomi sistemici (ossia di tutto il corpo) come febbre, brivido, perdite maleodoranti, utero contratto, ipotensione… Questa situazione è rara, accade soprattutto quando un aborto interno non viene diagnosticato e il meccanismo espulsivo fisiologico, che di solito avviene entro due settimane, non si attiva.

Per quanto riguarda le tempistiche, si definisce:

  • Tardivo: aborto che avviene dalla 13° settimana gestazionale fino alla 20° settimana gestazionale (conclusa).
  • Ripetuto: si definisce tale una condizione in cui la donna/coppia ha già alle spalle due aborti consecutivi.
  • Ricorrente: si definisce tale una condizione in cui la donna/coppia ha già alle spalle tre aborti consecutivi.

Campanelli d'Allarme: Segni e Sintomi

Quali sono quindi i campanelli d’allarme che ci possono portare a pensare ad un aborto?

Sicuramente perdite di sangue abbondanti e rosso vivo, soprattutto se associate a contrazioni uterine, che causano dolore simil mestruale e sono prolungate.

Fate perciò attenzione alle tipologie di perdite ma soprattutto non fatevi prendere subito dal panico: gocce/poche quantità di sangue, soprattutto se rosa/rosso scuro/marrone possono essere normali, ad esempio in caso di polipi, ectropion sul collo dell’utero, in concomitanza dell’impianto o a causa dell’influenza delle fluttuazioni ormonali sulla mucosa uterina (es donne che hanno perdite di sangue in concomitanza di quelli che sarebbero stati i giorni delle mestruazioni).

Tuttavia anche di fronte a perdite rosso vivo, è bene sempre non trarre conclusioni affrettate ma recarsi in pronto soccorso, dove valuteranno ascoltandovi, mediante esami del sangue e con una visita accompagnata da un’ecografia, il quadro dei vostri sintomi.

Trattamento

Una volta accertata l’effettiva condizione di aborto, le strade che verranno percorse sono diverse, perché abbiamo visto che diverse sono le tipologie d’aborto. Di seguito tratteremo diversi management di aborto entro le 12 settimane gestazionali.

Si potrà dunque procedere con una conduzione d’attesa quando la donna/coppia lo consente, non vi sono perdite di sangue abbondanti e segni di infezione. Si attendono quindi due settimane, in cui ci si aspetta un’espulsione spontanea del prodotto del concepimento. In questo caso è importantissimo il counselling che viene fatto alla donna, che dovrà esser cosciente dell’insorgenza di perdite simil-mestruali, accompagnate dall’espulsione dell’embrione, e possibile comparsa di dolore.

Le due modalità di trattamento “attivo” sono invece il trattamento farmacologico e chirurgico.

Il primo consiste nella somministrazione di un farmaco per via vaginale che ha lo scopo di stimolare la contrattilità uterina e la modificazione della cervice. La donna viene quindi ricoverata in ospedale in regime di Day Hospital e di solito, in assenza di complicanze, in 4-6 ore dalla somministrazione del farmaco (durante le quali potrebbero insorgere perdite di sangue o meno) viene dimessa. È un trattamento poco invasivo, ripetibile al massimo due volte, ma non possibile sempre (es è controindicato in donne anemiche, con alterazioni della coagulazione, patologie epatiche e renali…).

Il trattamento chirurgico prevede un intervento di isterosuzione, ovvero l’aspirazione del prodotto del concepimento e degli annessi con apposita cannula introdotta nell’utero, che nel 50% dei casi, soprattutto se non eseguita in epoche precoci, è seguita dalla revisione della cavità uterina per controllare che sia stato tutto rimosso. È un intervento efficace nel 99% dei casi, adatto soprattutto se la donna si trova in condizioni critiche (vedi aborto settico), è abbastanza breve (circa 30 minuti, in sedazione profonda) e che permette la dimissione a 6 ore, in assenza di complicanze.

La scelta della tipologia di trattamento spetta al ginecologo, in base all’anamnesi e al quadro sintomatologico della donna, ma sicuramente vede protagonista colei/coloro che vivono questo difficile momento.

Le emozioni

Come avrete intuito leggendo questo articolo, abbiamo trattato l’aborto in maniera didattica. Non perché le emozioni e la psiche non siano importanti, ma anzi proprio perché in caso di aborto giocano un ruolo centrale e delicato. Motivo per il quale pensiamo che il benessere emotivo e psicologico meritino un articolo a sé stante, ricordando sempre che anche l’aborto è un’esperienza emotivamente personale. Quello che però la nostra esperienza ci ha insegnato è che, indipendentemente da quanto la gravidanza fosse desiderata o indesiderata, l’aborto rimane un momento difficile per ogni donna/coppia e troppo spesso viene vissuto in piena solitudine. Noi con questo articolo vi abbiamo voluto dare qualche informazione pratica, ma sicuramente ci rendiamo disponibili su tutti i nostri canali per colmare anche solo un pochino la solitudine e le difficoltà che questo momento porta con sé, senza giudizio alcuno.

 

A braccia aperte, Maia

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