Buongiorno a tutti amici e amiche di Maia! L’argomento di questo articolo è tra i più importanti, richiesti, gettonati sul web: scopriamolo insieme!
Il motto di questo mese è “don’t fear the smear”: che cosa significa? Letteralmente “non temere lo striscio”: gennaio è infatti il mese del Cervical Cancer awareness, quindi della consapevolezza (e prevenzione) del cancro al collo dell’utero! Quale sarà quindi lo striscio in questione? È proprio lui, il Pap test! Questo esame è uno dei test di screening fondamentali per la nostra salute ed è ancora oggi un argomento così poco conosciuto, temuto e confuso che non possiamo fare a meno di parlarne insieme per togliere ogni dubbio o perplessità!
A Cosa Serve il Pap Test?
Il Pap test è un esame citologico che serve per indagare la presenza di Papillomavirus nella giunzione squamocolonnare della cervice e quindi individuare lesioni precancerose a livello della cervice uterina: questo esame ha completamente riscritto la storia della lotta al tumore al collo dell’utero, riducendo significativamente la mortalità per questa patologia. È stato infatti ideato dal greco Papanicolaou allo scopo di individuare precocemente le forme di tumore al collo dell’utero e, in quanto test di screening di massa, si effettua in tutte le donne, anche in quelle senza alcun segno di malattia. Il test ha una possibilità di errore di circa il 20%, una sensibilità dell’82% e una specificità del 95%: con la ripetizione regolare dell’esame ogni 3 anni è possibile diagnosticare il 90% dei cancri cervicali.
Il Pap test si basa sull’esfoliazione delle cellule degli epiteli cervico-vaginali: vagina e cervice sono ricoperte da un epitelio pluristratificato da cui è semplice e innocuo raccogliere campioni. Per questo motivo, dopo l’esame non è necessario trattenersi presso la struttura o restare in osservazione, bensì si può tornare alla vita di tutti i giorni!
Quando si Effettua?
Secondo le linee guida, il Pap test viene offerto come screening gratuito a tutte le donne tra i 25 e i 64 anni di età e va effettuato ogni 3 anni.
Il Piano Nazionale Prevenzione (2014-18) ha introdotto come indicazione in tutte le regioni il test HPV in sostituzione al Pap test dopo i 30 anni: questo va ripetuto ogni 5 anni (sempre gratuitamente) ed il prelievo citologico viene eseguito solo nel caso in cui l’HPV test risulti positivo. Per le donne tra i 25 e i 30 anni l’esame di riferimento resta il Pap test ogni 3 anni.
Sottolineiamo che se l’attività sessuale inizia prima dei 25 anni d’età è opportuno eseguire il test di screening in quanto l’infezione da HPV avviene prevalentemente tramite rapporto sessuale. Anche nel caso in cui, invece, si sia vergini, è possibile eseguire il test con appositi strumenti ed accorgimenti, ricordando che i risultati possono essere meno attendibili. Da specificare poi che anche le donne in menopausa (come detto, fino ai 64 anni) dovrebbero sottoporsi al test; le donne sottoposte a isterectomia, invece, dovrebbero consultare il proprio medico per sapere se devono continuare a effettuare lo screening.
Papilloma Virus
In molte vi sarete chieste perché quando si parla di Pap test si parli anche di ricerca del papilloma virus umano (HPV): l’infezione da virus da HPV è essenziale, ma non sufficiente da sola per causare un tumore al collo dell’utero. Bisogna anche specificare che la maggior parte delle infezioni da HPV si risolve spontaneamente e, anche quando ciò non accade, non è necessaria conseguenza la formazione di un cancro al collo dell’utero. È altrettanto importante sottolineare che la vaccinazione contro l’infezione da HPV non esonera dall’esecuzione del Pap test! Questo perché esistono davvero tantissimi ceppi di HPV: il vaccino protegge dai quelli più oncogeni e diffusi in numero variabile a seconda del vaccino in questione, ma nessun vaccino protegge da tutti!
In Cosa Consiste?
L’esame è molto semplice, rapido e non doloroso (in alcune donne potrebbe causare un leggero fastidio). Si effettua praticamente come una visita ginecologica dove si utilizza lo speculum (quello strumento che molte ritengono malefico ma che non è doloroso, può essere solo un po’ fastidioso), uno speciale strumento che dilata leggermente l’apertura vaginale in modo da favorire il prelievo. Una volta inserito, l’operatore utilizza due strumenti in due step per raccogliere alcune cellule (nel pap test classico; esiste anche il pap test in soluzione e non in vetrino):
- Con una speciale spatola chiamata spatola di Ayre si raccolgono le cellule della portio, ossia la porzione visibile, esterna del collo dell’utero;
- Con una sorta di spazzolina sottile e morbida chiamata cytobrush si raccolgono invece le cellule dell’endocervice, andando ad inserire leggermente la spazzolina nell’orifizio uterino esterno (il buchino in mezzo alla cervice).
A questo punto, le cellule prelevate vengono strisciate (da qui smear test in inglese) e fissate su di un vetrino che verrà successivamente esaminato in laboratorio: i tempi di analisi sono variabili e i risultati possono essere disponibili solitamente dopo circa 40 giorni. Pertanto ricorda, non sarà l’operatore a dirti nell’immediato il risultato del test. I risultati vengono classificati secondo una scala, la più utilizzata è la Bethesda: potete trovare un risultato negativo (che significa che non ci sono tracce di lesioni precancerose, quindi è negativo ma.. dal significato positivo!) o sigle che possono sembrarvi molto strane come SIL, ASC-US, AGC etc. che hanno invece significati ben precisi e ci indicano il tessuto e il suo grado di alterazione citologica. Su questo approfondiremo poi!
Nei giorni successivi al test potrebbero verificarsi piccole perdite di sangue: queste possono essere causate dalla vasta irrorazione sanguigna del collo dell’utero o una particolare sensibilità del tessuto e sono del tutto normali. In caso di dubbio, consulta il tuo curante!
Controindicazioni
L’unica controindicazione all’esecuzione dell’esame è la presenza di flusso mestruale, in quanto questo ne altera i risultati: se le mestruazioni dovessero presentarsi, l’esame va rimandato. È quindi opportuno pensare di fissare l’appuntamento a partire da 2-3 giorni dopo la fine delle mestruazioni, magari intorno alla seconda-terza settimana di ciclo!
Cosa altro evitare? Nelle 48 ore prima sarebbe meglio non utilizzare deodoranti intimi, lavande vaginali, creme, ovuli, gel, prodotti spermicidi e altre sostanze (a meno che prescritti dal medico) o consumare rapporti sessuali.
Si ricordi che la gravidanza non è una controindicazione, così come l’uso di contraccettivi orali o la presenza di dispositivi intrauterini: è bene comunque informare sempre della propria condizione!
Spero con questo articolo di avervi fatto comprendere l’importanza di questo test di screening e, se l’avevate, di avervi tolto un po’ il timore di questo striscio! #nofearforsmear
Trovate altre info anche sui nostri social e, se avete domande, non esitate a chiedere!
A presto, Maia
Credits:
- AIRC, Pap test
- Ministero della salute, Screening per il tumore al collo dell’utero
- Bolis, G. (2017). Manuale di Ginecologia e Ostetricia.
*pics courtesy of the internet