Maia è tornata con una nuova recensione! Questa volta parliamo di un libro cardine di quello che l’autore stesso, pediatra esperto nella conduzione di incontri di accompagnamento alla nascita e fondatore di Un pediatra per amico (UPPA), definisce alimentazione complementare a richiesta.
Sebbene il titolo sia “Io mi svezzo da solo! Dialoghi sullo svezzamento”, per Piermarini svezzamento è un termine inappropriato, perché va ad indicare la necessità di allontanarsi da un vezzo, un vizio, quale è la tetta. Con alimentazione complementare a richiesta invece è più chiaro l’instaurarsi di un continuum tra allattamento al seno a richiesta e introduzione di cibi solidi, che vanno ad apportare un’integrazione all’apporto nutrizionale che il latte materno, dopo i 6 mesi, continua a fornire ma in modo non completamente sufficiente. In questo libro è perciò espressa a gran voce l’importanza dell’allattamento al seno, anche dopo l’introduzione dei cibi solidi.
Per dar voce al conflitto che i genitori, alle prese con il divezzamento, si ritrovano ad avere con se stessi, i parenti e i pediatri, l’autore decide di accompagnare il lettore attraverso piccole scenette tra una mamma e un papà immaginari, Candida e Tranquillo. Queste scene sono in grado di far nascere un sorriso, nonostante le difficoltà affrontate dai protagonisti siano reali. Infatti mediante i loro personaggi il pediatra vuole fare luce su tutte quelle indicazioni, non supportate da evidenze scientifiche, che i professionisti sanitari in primis, ma anche le case produttrici di alimenti per l’infanzia, i media e a volte, purtroppo, persino i parenti, spacciano come verità assolute e necessarie per poter affrontare il momento dell’introduzione dei cibi solidi, momento da loro dipinto come un’esecuzione alla ghigliottina in cui il bambino e i genitori si alternano vicendevolmente i ruoli di giustizieri e giustiziati.
Per smantellare l’idea che il bambino non voglia mangiare perché in lui si è incarnato il demonio, l’autore analizza a fondo il quando, il cosa e il come procedere rispetto l’alimentazione complementare a richiesta.
Per quanto riguarda le tempistiche, vengono citate le raccomandazioni di UNICEF e OMS, indicati i riflessi che devono scomparire e le capacità che invece devono essere acquisite per poter iniziare un’alimentazione solida sicura: viene evidenziata soprattutto la necessità di considerare sempre la variabilità biologica che rende ogni bambino unico e diverso da tutti gli altri.
Passando alla trattazione degli alimenti che si possono offrire, l’autore esprime un concetto, apparentemente molto semplice, ma purtroppo ancora troppo poco accettato: il bambino, al momento giusto e con il continuo apporto nutrizionale del latte materno (o ove non possibile, quello di formula), può mangiare tutto ciò che mangia una famiglia con abitudini alimentari sane. Smantella inoltre molti dei falsi miti riguardo gli alimenti sconsigliati e/o allergizzanti, e leggendo voi stessi questo libro, capirete quanto sia lontana la realtà attuale da quello che la scienza ci suggerisce.
Proseguendo, attraverso la riscoperta di un passato in cui i bambini sono sopravvissuti e hanno portato avanti la specie a suon di latte di mamma e cibo della tavola, Piermarini sottolinea l’importanza di rendere protagonista il bambino, ascoltando e osservando le sue richieste e i suoi comportamenti, che dovrebbero rappresentare per i genitori che si approcciano al divezzamento l’unica guida reale, insieme al buon senso. Così facendo cerca di riscattare tutti quei momenti, dalla gravidanza fino alla crescita del bambino, in cui la relazione unica e intima tra genitore e bambino viene accantonata nel vano perseguimento di indicazioni imposte dall’alto, in un contesto di medicina prescrittiva, o di futili consigli di persone vicine ma troppo legate al loro passato o alle loro personali esperienze.
Per poter ritornare ad essere protagonisti consapevoli del proprio percorso, è importante quindi avere delle conoscenze che impediscano di cadere in trappola. Non ci si deve affidare alla prima indicazione letta su una rivista ed è utile imparare a mettere in discussione anche quello che un professionista ci consiglia, non con la convinzione che voglia il nostro male o quello del nostro bambino, ma con l’idea che, se qualcosa che ci viene suggerito si rivela poi nella realtà difficile da perseguire, allora forse non è adatto a noi. Per creare un po’ di consapevolezza, l’autore fa perciò una trattazione riguardo gli alimenti e la piramide alimentare, utile non solo a chi si approccia all’alimentazione complementare, ma un po’ a tutti.
Infine, si concentra sui cambiamenti riguardo l’alimentazione, ma soprattutto le dosi e le porzioni, che la crescita di un bambino porta con sé. Anche qui viene un po’ ribadito il concetto di variabilità individuale, attraverso un’analisi delle criticità delle curve di crescita e della necessità di voler per forza rientrare nella media per sentirsi normali, abbandonando tutti quegli aspetti di semeiotica, o più semplicemente di osservazione, che un bambino in salute ci comunica, anche se magari mangia un po’ meno e non rientra nel 50° percentile.
Per concludere viene fatto un piccolo riassunto dei contenuti fondamentali trattati nel libro, e qui viene fuori tutta l’esperienza educativa dell’autore: non è un buon momento formativo quello in cui non vengono riassunti i concetti fondamentali, perché come sappiamo, in un flusso di parole, poche sono le cose che davvero restano. E questo libro ha lo scopo di restare.
Ma quindi lo consigliamo? Come avete potuto leggere nell’introduzione, Maia lo reputa una lettura fondamentale, sia per i professionisti che per gli utenti. È irriverente, critico al punto giusto, molto informativo e soprattutto una fonte inesauribile di empowerment. A tal proposito, sul web abbiamo letto qualche critica riguardo al fatto che vengono date poche indicazioni/consigli concreti: la superiorità di questo libro rispetto a molti altri del settore è proprio questa! Un genitore non ha bisogno di indicazioni o metodi, ma seguendo il suo buon senso, informandosi attraverso fonti affidabili e, soprattutto, ascoltando il proprio bambino, saprà fare la cosa giusta! E per questo non possiamo che complimentarci con il dottor Piermarini!
Vi auguriamo una buona lettura!
A presto, Maia
*pics courtesy of the internet